Desiderio di cose leggere

"Desiderio di cose leggere" è il titolo di una poesia di Antonia Pozzi, scritta nel 1934, in cui la poetessa milanese parla di ricerca e di leggerezza. Come quelle che si cercano (e forse si trovano) durante le vacanze estive. E non è un caso se citiamo Antonia Pozzi, con la quale Marco Crippa non solo ha in comune la profonda "milanesità" ma anche due luoghi che, per entrambi, sono stati luoghi "del cuore", luoghi d'estate, dove la loro arte (la poesia e la fotografia per lei e la pittura per lui) non si addormentavano mai all'ombra dei fiori, anzi: erano per loro fonte d'ispirazione. Stiamo parlando di Pasturo e di Camogli: in questi due luoghi, Antonia Pozzi e Marco Crippa hanno trascorso, in tempi e in modi certo diversi, alcuni periodi delle loro estati. In questa sezione, come un gioco leggero, ogni tanto richiameremo qualche poesia di Antonia Pozzi accostandole ad alcune opere di Marco Crippa (tavole veloci, schizzi o disegni); e così poter vedere, con loro, "case", come scrive Antonia Pozzi in "Desiderio di cose leggere", "case di un’isola lontana / color di vela / pronte a salpare." Per salpare in quelli che, oltre a Camogli e a Pasturo, furono gli approdi  estivi di Marco Crippa.
 

Marco Crippa - Case della Liguria, Camogli

Olio su tavola.

Marco Crippa a Camogli e in Liguria negli anni '60


"...Nelle fotografie si vede la mia anima..."
Antonia Pozzi

Marco Crippa - Case della Liguria, Camogli

Olio su tavola.

 

Dipinto di Camogli

Marco Crippa a Camogli, anni '60

Un altro dipinto di Camogli

Estate anni '60

Marco Crippa in una foto di una estate degli anni '60.

Estate a Pasturo, anni '80

Marco Crippa - Pasturo romantica in 100 disegni! (Valsassina / Lecco). Inchiostro su carta. 50 x 35. 1983 / 84.


Antonia Pozzi

Respiro

Abbandono notturno

sul masso

al limite della pineta

e il tuo strumento fanciullesco

lentamente

a dire

che una stella

due stelle

sono nate

dal grembo del nevaio

ed un’altra sprofonda

dove la roccia è nera –

ed un lume va solo

sul ciglio del ghiacciaio

più grande di una stella

più fioco –

forse la lampada di un pastore –

la lampada di un uomo vivo

sul monte –

colloquio intraducibile

del tuo strumento

col lume dell’uomo vivo –

ascesa inesorabile dell’anima

di là dal sonno –

di là dal nero informe

stupore delle cose –

abbandono notturno

sul masso

al limite della pineta –

Breil (Pasturo), 13 agosto 1933


Marco Crippa - Pasturo romantica in 100 disegni! (Valsassina / Lecco). Inchiostro su carta. 50 x 35. 1983 / 84.


Antonia Pozzi

Le montagne

Occupano come immense donne

la sera:

sul petto raccolte le mani di pietra

fissan sbocchi di strade, tacendo

l’infinita speranza di un ritorno.

Mute in grembo maturano figli

all’assente. (Lo chiamaron vele

laggiù – o battaglie. Indi azzurra e rossa

parve loro la terra). Ora a un franare

di passi sulle ghiaie

grandi trasalgon nelle spalle. Il cielo

batte in un sussulto le sue ciglia bianche.

Madri. E s’erigon nella fronte, scostano

dai vasti occhi i rami delle stelle:

se all’orlo estremo dell’attesa

nasca un’aurora

e al brullo ventre fiorisca rosai.


Pasturo, 9 settembre 1937


Marco Crippa - Pasturo romantica in 100 disegni! (Valsassina / Lecco). Inchiostro su carta. 50 x 35. 1983 / 84.


Antonia Pozzi

Acqua alpina

Gioia di cantare come te, torrente;

gioia di ridere

sentendo nella bocca i denti

bianchi come il tuo greto;

gioia d’essere nata

soltanto in un mattino di sole

tra le viole

di un pascolo;

d’aver scordato la notte

ed il morso dei ghiacci.


(Breil) Pasturo, 12 agosto 1933



Isola d'Elba, 1968

Tre quadri giovanili di Marco Crippa con alcuni scorci dell'Isola d'Elba nel 1968.